6 cose che provocano la ritenzione idrica

RITENZIONE E CELLULITE

La ritenzione idrica, insieme alla cellulite, è uno dei principali inestetismi che affliggono le donne ed è sicuramente un problema abbastanza difficile da risolvere.

La ritenzione idrica non è altro che l’accumulo e il ristagno di liquidi negli spazi interstiziali, ovvero quelli tra cellula e cellula, e ha come principali cause uno squilibrio tra il sistema venoso e quello linfatico e una cattiva circolazione sanguigna che causa gonfiore e pesantezza alle gambe.

Tale accumulo causa edema, un gonfiore anomalo che interessa le zone del corpo maggiormente predisposte anche al deposito di tessuto adiposo, come addome, cosce, glutei e caviglie che può sfociare nella tanto odiata cellulite.

In realtà, non si tratta solo di un problema estetico, ma anche di salute. L’alterata circolazione venosa e linfatica causa infatti, oltre al ristagno di liquidi, un accumulo di tossine che alterano un metabolismo cellulare già compromesso dal ridotto apporto di ossigeno e nutrienti.

All’origine del problema possono esserci gravi patologie come disfunzioni cardiache o renali, infiammazioni severe e reazioni allergiche, ma spesso il principale responsabile della ritenzione idrica è uno stile di vita sbagliato.

LE 6 CAUSE PRINCIPALI

Vediamo insieme quali sono le sei cause principali che provocano la ritenzione idrica e che dovresti evitare il più possibile se vuoi mantenere un buon stato salute.

1. SOVRAPPESO. È vero che anche una donna magra può soffrire di ritenzione idrica, ma purtroppo c’è una forte correlazione fra questo problema e i chili di troppo. Il tessuto adiposo, quando è in eccesso, ha un’azione infiammatoria che può ostacolare il ritorno venoso e linfatico.

2. ECCESSIVO CONSUMO DI SODIO. Se consumi troppo sodio e bevi poca acqua, il tuo corpo utilizza le riserve producendo così un edema, ovvero il tipico rigonfiamento dei tessuti nel quale si accumulano i liquidi.

3. ECCESSIVO CONSUMO DI CIBI PROCESSATI. I cibi processati contengono grandi quantità di zuccheri e di sodio che sono le cause principali della comparsa di edemi.

4. DISIDRATAZIONE. Se non bevi sufficiente quantità di acqua per mantenere ben idratato l’organismo, il tuo corpo provvede ad accumulare e a mettere da parte i liquidi..

5. CARENZA DI VITAMINA B6. Cerca di nutrirti di alimenti ricchi di questa vitamina come il tonno, i pistacchi, i semi di girasole, le patate, la frutta secca, il pollo, le banane.

6. CARENZA DI MAGNESIO E DI POTASSIO. Magnesio e potassio sono minerali essenziali per il nostro organismo. È molto importante assumerli; lì puoi trovare nelle noci, gli spinaci, la frutta secca, i cereali integrali, l’avocado.

CORREGGI IL TUO STILE DI VITA SBAGLIATO: AVRAI NOTEVOLI BENEFICI

E dopo aver visto le principali cause, vediamo qualche soluzione per poterla combattere o perlomeno contrastare. In commercio puoi trovare una serie di prodotti, sia naturali che di sintesi, che promettono di combatterla ed eliminarla, ma non è così semplice e, ancora una volta, non esiste la “pozione magica”. Non voglio scoraggiarti, ma essere sincera con te e dirti che se vuoi avere dei risultati devi impegnarti e fare dei sacrifici. Per curare la ritenzione idrica devi correggere le cause che ne hanno dato origine.
Ma, se è vero che Il prodotto miracoloso non esiste, è altrettanto vero che l’impegno, la costanza e l’insieme di diverse strategie, possono dare degli ottimi risultati.
Vediamo come:

SE SEI SOVRAPPESO, CERCA DI DIMAGRIRE. Nella gran maggioranza dei casi, la ritenzione migliora semplicemente dimagrendo ed adottando uno stile di vita più attivo è sano.

FAI ATTIVITÀ FISICA. Muovendoti aumenti il dispendio calorico e migliori la circolazione. L’ideale sono tutti gli esercizi che aiutano il ritorno venoso, la respirazione diaframmatica, la capillarizzazione delle gambe ed il microcircolo. Al termine della seduta di allenamento fai stretching abbinato ad esercizi di controllo respiratorio posizionando le gambe più in alto rispetto il bacino per favorire il ritorno venoso e l’eliminazione delle tossine prodotte. Leggi anche l’articolo “CELLULITE E ALLENAMENTO”, ti sarà di aiuto.

• SOLLEVA LE GAMBE. Quando è possibile, durante la giornata, solleva le gambe in modo che le ginocchia siano più in alto del bacino e le caviglie più in alto delle ginocchia o, se stai a lungo seduta, metti un rialzo sotto i piedi. Inoltre può essere utile posizionare un cuscino sotto il materasso in modo da mantenere le gambe sollevate anche durante il sonno.

• MANGIA TANTA FRUTTA E VERDURA FRESCA. È importante consumare molta frutta e verdura ed in particolare quella ricca di vitamina C, che protegge i capillari sanguigni, come gli agrumi, i kiwi, le fragole, le ciliegie, la lattuga, il radicchio, gli spinaci, i cavolfiori, i broccoletti, i pomodori e le patate, in special modo quelle novelle.

RIDUCI IL CONSUMO DI SALE. Non eccedere nel consumo di sale, ma non eliminarlo del tutto perché il nostro corpo trattiene l’acqua quando il suo rapporto elettrolitico è sbilanciato sia in eccesso che in difetto.

• EVITA DI INDOSSARE SPESSO ABITI TROPPO ADERENTI E TACCHI TROPPO ALTI. Questo tipo di abbigliamento, influisce sulla circolazione sanguigna.

• NON FUMARE E LIMITA IL CONSUMO DI ALCOLICI, FARMACI E CAFFÈ.

UN CONSIGLIO

L’ultimo consiglio che voglio darti è molto semplice e mi sembra pure di essere ripetitiva ma è… adottare uno stile di vita sano e attivo.

Se la ritenzione idrica riguarda il ritorno venoso e linfatico dei liquidi, è ovvio che stare ferma (seduta o in piedi) per tante ore, di certo non aiuta. Prendi l’abitudine di camminare cercando di fare i “famosi 10.000 passi al giorno”: un piccolo aiuto che, vedrai, potrà fare la differenza.

DIMMI LA TUA

Ho già parlato di cellulite e di quanto può far male l’inattività; se ancora non l’hai fatto, prova a leggere anche quegli articoli e continua a seguire “Il Diario di Simona Serizzi”.

E lascia un commento o raccontami la tua esperienza.

Le indicazioni di questo articolo hanno scopo ESCLUSIVAMENTE informativo e non intendono sostituire il parere di figure professionali come ad esempio il medico e/o il farmacista.
Le informazioni riportate non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente.

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