Le emozioni possono influenzare la postura

CHE COS'È LA POSTURA?

Sono una persona positiva, vedo sempre il bicchiere mezzo pieno e cerco di non lasciarmi mai sopraffare dalle situazioni negative.

La mia postura è “eretta”, lo sguardo è rivolto avanti e le spalle sono dritte.

Pensi sia un caso?

Non lo è perché noi non comunichiamo solo verbalmente, ma anche con quelli che vengono chiamati “indici di comunicazione non verbale” che sono: la gestualità, la mimica facciale, il tono della voce e anche la postura.

Possiamo dire che con il termine postura si fa riferimento alla posizione del corpo umano nello spazio e alla relativa relazione tra i suoi segmenti corporei.

La nostra postura è frutto del nostro vissuto e dell’ambiente in cui viviamo; è determinata da stati di stress, traumi fisici ed emotivi, posture scorrette ripetute e mantenute nel tempo (ad esempio per lavoro), respirazione scorretta, ma anche squilibri biochimici derivati da una scorretta alimentazione.

LE EMOZIONI POSSONO INFLUENZARE LA POSTURA?

La nostra mente e il nostro corpo sono in stretta connessione tra loro e, tutto ciò che avviene a livello mentale, causa reazioni conseguenti nel nostro corpo: ciò si traduce in atteggiamenti posturali scorretti, con conseguente manifestazione di patologie, dolori ed infiammazioni.

Studi recenti hanno dimostrato che uno stato emotivo è in grado di influenzare la postura del nostro corpo e viceversa, ma anche che, modificando la postura, si ha un miglioramento dell’umore e del proprio livello di energia.

Tutti gli sforzi, sia fisici che mentali, a cui abbiamo sottoposto il nostro corpo nel corso della vita, si manifestano attraverso la postura.

Il corpo non dimentica e reagisce con un diverso atteggiamento posturale ad ogni sollecitazione o dolore.

Infatti, se ci pensi, puoi associare determinate posture a determinati stati d’animo.

Ad esempio una persona con le spalle molto ricurve, quasi chiusa in se stessa, sicuramente ti trasmetterà una sensazione di insicurezza o paura; invece una persona con una postura eretta, con schiena e spalle dritte, ti trasmetterà la sensazione di essere una persona sicura di sé.

IN CHE MODO POSTURA ED EMOZIONI SONO IN CONNESSIONE

Le situazioni che viviamo nella vita di tutti i giorni, suscitano in noi diversi tipi di emozione: rabbia, gioia, paura, disgusto, sorpresa e molto altro.

Le emozioni generano, come detto prima, una serie di cambiamenti che avvengono a livello corporeo esterno come nella mimica del viso, nei toni della voce e nella gestualità corporea.

A seconda dell’emozione che si prova, la nostra postura cambia, perché ogni emozione è associata a particolari segnali del corpo. Abbiamo visto che, quando siamo tristi, le nostre spalle tendono a chiudersi, il torace è incassato e la schiena si incurva.

Questa postura influenzerà anche la nostra respirazione che si farà meno regolare e meno ampia, limitando così l’apporto di ossigeno nel nostro organismo privandoci di energia.

Assumendo questo tipo di postura, qual è il segnale che il nostro corpo invia al cervello?

Sono depresso, sono triste. Questo pensiero non farà altro che alimentare le sensazioni negative legate a questo stato d’animo, portandoci a mantenere nel tempo un atteggiamento posturale scorretto di chiusura che non farà altro che spegnere a lungo andare le nostre energie.

Quando, al contrario, siamo entusiasti e felici la nostra postura è certamente più sicura ed aperta. L’assunzione di una posizione eretta manderà un messaggio positivo al nostro cervello che gioverà, non solo al nostro umore, ma anche al nostro livello di energia.

Ciò avviene perché una postura più eretta ed aperta consente alla nostra respirazione di essere più regolare, e al nostro organismo di usufruire del giusto apporto di ossigeno.

E ancora, prova a pensare come, dopo una situazione particolarmente stressante, ci ritroviamo con i muscoli del volto irrigiditi, i pugni chiusi oppure i glutei serrati. Questi sono esempi semplici che ci indicano come il corpo e la mente siano strettamente connessi tra loro.

La postura è quindi la posizione che assume il nostro corpo, attraverso la quale comunichiamo a noi stessi e agli altri il modo in cui affrontiamo il mondo e viviamo le emozioni.

Approfondendo l’argomento, potresti scoprire che c’è relazione fra indigeribilità psichica e stomaco, fra malinconia e polmoni, fra sensi di colpa ed intestino crasso, fra collera e fegato, ma questo meriterebbe un  capitolo a parte.

Molti studi hanno dimostrato che riuscire a mantenere una posizione eretta durante situazioni difficili piuttosto che una posizione contratta (come per proteggerci), migliori notevolmente la gestione dell’impatto emotivo.

Migliorando le probabili asimmetrie del nostro corpo e la nostra capacità respiratoria, molti degli effetti negativi causati da una cattiva postura e dai vissuti emozionali che influiscono sulla nostra vita quotidiana, miglioreranno spontaneamente grazie anche a una migliore distribuzione energetica.

Questo si ripercuote in maniera positiva sull’individuo, quindi possiamo dire che, così come uno stato emotivo può influenzare il nostro corpo, questo a sua volta influenza le nostre emozioni ed i nostri pensieri.

Prova ad inserire piccoli accorgimenti posturali durante la vita quotidiana, come abbassare le spalle quando guidi o stai al computer; vedrai come, correggere la tua postura, contribuirà al tuo benessere somatopsichico.

RESPIRAZIONE, POSTURA E RIGIDITÀ MUSCOLARE

La respirazione ha un ruolo fondamentale nel meccanismo “postura-emozioni”. L’inibizione della reattività emozionale, causa un blocco inconscio della respirazione, che causa una limitazione di ossigeno.

Questo stato rallenta i processi metabolici del corpo, abbassando i livelli energetici e generando stanchezza e apatia. Tutto ciò modifica la postura della zona toracico-addominale e riduce la mobilità generale, provocando tensioni e sovraccarichi muscolari soprattutto a collo e schiena.

Queste problematiche, se non risolte tempestivamente, possono portare a disturbi cronici e favorire l’insorgenza di patologie correlate. A

ltre volte capita che, a causare tensioni muscolari patologiche, sia un problema fisico. In questo caso il dolore provocato da queste tensioni e rigidità produrrà delle modificazioni posturali, frustrazioni e reazioni emotive negative.

COME CORREGGERE LA POSTURA PER MIGLIORARE ANCHE LE TUE EMOZIONI

Se ti sei riconosciuta in queste descrizioni, il primo step da fare sarà sicuramente correggere la tua postura.

Questo porterà molti vantaggi, sia fisici che psicologici ed emotivi. Ho ripetuto fino alla noia che una postura curva e chiusa su se stessa è indice di scarsa autostima.

Lavorare con la Ginnastica Posturale sulla modifica di questo atteggiamento, favorirà il miglioramento dell’umore e aumenterà l’energia vitale: mantenere la testa alta e le spalle dritte migliora il benessere psicologico, genera una migliore immagine di se stessi e, di conseguenza, favorisce l’inserimento sociale, generando la sensazione di avere il controllo delle proprie sensazioni e del proprio corpo.

Anche il fattore biochimico interviene a ripristinare lo stato di benessere psico-fisico; infatti studi dimostrano che mantenendo una postura aperta, anche in caso di dolori o cattivo umore, aumenta il rilascio di testosterone in rapporto alla riduzione di cortisolo (ormone dello stress).

Hai ancora qualche dubbio o vuoi cominciare a fare qualcosa per la tua postura?

Con la Ginnastica Posturale puoi agire sugli schemi motori che si attivano automaticamente in modo inconscio e che sono chiaramente modificabili.

Gli esercizi posturali e correttivi intervengono sull’atteggiamento viziato e sulla respirazione e, con il tempo, tutto questo verrà interiorizzato e riuscirai piano piano a mantenere in maniera automatica un atteggiamento posturale corretto, agendo positivamente anche sulle tue emozioni.

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Le indicazioni di questo articolo hanno scopo ESCLUSIVAMENTE informativo e non intendono sostituire il parere di figure professionali come, ad esempio, il medico e/o il farmacista. Le informazioni riportate non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto tra professionista della salute e paziente.

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